dimagrire senza rinunce

Un terzo degli italiani mangia male

Un italiano su 3 mangia male. Colpa di stili di vita, stress o semplici “tentazioni della gola”, ma sta di fatto che quasi il 37% della popolazione non riesce ad avere un rapporto salutista con l’alimentazione.

Una percentuale che sale al 40,5%, nella fascia d’età 30-44 anni, e, addirittura, supera il 43% tra le casalinghe.

Sono sicuramente dati preoccupanti, soprattutto se si pensa che circa 21 milioni di italiani mangia pasta tutti i giorni a pranzo e cena, uno su 4 “risparmia” sulla frutta perché costa troppo e ben 8 su 10 preferiscono lo spuntino fuori casa.

Si spendono così per questa voce circa un terzo dei 215 miliardi complessivi annui destinati alla spesa alimentare.

A fotografare vizi e virtù del rapporto tra italiani e cibo è un’interessante ricerca Censis-Coldiretti, presentata a Roma, che evidenzia come, dal 1950 a oggi, ci sia stata una vera e propria “rivoluzione” nel consumo dei prodotti alimentari nel Belpaese, che non è stata, però, accompagnata dalla giusta attenzione verso una dieta all’insegna del benessere. Negli ultimi 60 anni, il consumo di carne è aumentato del 300%, mentre quello del vino, invece, è sceso di un terzo. Verdura e frutta sono raddoppiate, a differenza dei cereali, che hanno subito una leggera contrazione.

Purtroppo la sana alimentazione resta ancora un obiettivo da raggiungere. Per il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in Italia, ancora 4 su persone su 10 (il 43%) sono in sovrappeso o, in un caso su 10 (11%), addirittura, obesi, con netta prevalenza degli uomini sulle donne. E non è un caso, sottolineano le ultime stime della Commissione europea, che, in Italia, il 7% dei costi sanitari siano legati all’obesità, con spese socio-sanitarie correlate pari a circa 23 miliardi di euro annui, per più del 60% dovute all’incremento della spesa farmaceutica e ai ricoveri ospedalieri.

Non è possibile chiudere gli occhi di fronte ad una simile situazione, ma è bene invece affrontarla, partendo, soprattutto, dai più piccoli. Proprio per loro, infatti, la Conferenza Stato-Regioni ha emanato apposite Linee guida sulla corretta ristorazione scolastica, che prevedono, tra l’altro, menù diversi in base ai periodi dell’anno (primavera-estate; autunno-inverno), porzioni calibrate (con il divieto del tanto amato “bis”), e la preferenza di ortaggi e frutta, anche più volte al giorno, fino ad arrivare, comunque, a garantire l’8%-10% del fabbisogno calorico giornaliero. Le famose 5 porzioni di frutta e verdura al giorno!

L’educazione alimentare è molto importante e, secondo la ricerca Censis-Coldiretti, bisognerebbe fare corsi ad hoc per apprenderla anche ai più grandi. Lo spuntino fuori pasto è un “must” per 2 italiani su 3, quasi 1,8 milioni, invece, non ha rapporti con il riso e 930mila persone non mangiano mai il pane. E, addirittura, oltre 3 milioni di italiani non mettono mai sul proprio tavolo il pesce, 370mila, la verdura e poco più di un milione, la frutta. Dati in controtendenza sul fronte dolci e bevande: i primi, non sono mai presenti nel piatto di 6,7 milioni di italiani, mentre ben 19,3 milioni non bevono mai bevande gassate. Si preferisce un bicchier di vino, a pranzo e cena, o un boccale di birra se ci si trova di fronte ad una pizza.

Non possiamo proprio dire di essere educati ad una sana ed equilibrata alimentazione!

da Il sole 24 ore del 19/05/2010

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