dimagrire senza rinunce

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Attenzione alla dieta yo-yo: è come una droga

Le diete yo-yo, basate sul continuo tira e molla di rinunce e abbuffate, danno dipendenza come le droghe e non solo non aiutano a dimagrire ma addirittura favoriscono obesità e disturbi alimentari.

Lo ha dimostrato uno studio di due ricercatori italiani, Valentina Sabino e Pietro Cottone, entrambi emigrati in Usa da Palermo dopo essersi laureati in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università del capoluogo siciliano, ora assunti come docenti alla Boston University.

La sperimentazione su topolini, ha mostrato che queste diete sviluppano nel cervello lo stesso tipo di condizione data dalla tossicodipendenza: quando la persona a dieta a un certo punto si concede uno strappo alla regola e mangia il ‘cibo proibito’, finisce per mangiarne troppo, un comportamento corrispondente a quello del drogato che entra in crisi di astinenza.

Nel cervello dei roditori, infatti, cicli di astinenza e di abbuffate con cibi golosi generano gli stessi cambiamenti cerebrali indotti da cicli di astinenza e intossicazione da droghe. Sono tantissimi oggi gli individui cronicamente a dieta che, quindi, alcuni giorni si astengono per poi abbuffarsi nei giorni successivi vanificando i precedenti sforzi, in un circolo vizioso che di fatto non aiuta a dimagrire, anzi, potrebbe peggiorare la situazione.

30% di calorie in meno per vivere più a lungo

Era stato già dimostrato che specie meno vicine all’uomo dal punto di vista evoluzionistico, come i topi, divengono più longeve quando soggette a una dieta a base di un numero di calorie ridotto. Adesso un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison (Usa) ha dimostrato che la restrizione calorica ha lo stesso effetto nelle scimmie. In uno studio durato 20 anni, solo metà degli animali liberi di nutrirsi a piacimento è sopravvissuta, laddove l’80 per cento delle scimmie con la stessa dieta, ma con il 30 per cento di calorie in meno, è ancora in vita.

(Panorama n.31, 30 luglio 2009)

Microchip adesivo sulla pelle per controllare l’aumento di peso

(Libero 31 maggio 2009)

Una specie di cerotto da applicare sulla pelle in grado di indicare l’accumulo (e consumo) giornaliero di calorie e quindi contrastare i chili di troppo. È il risultato ottenuto dai tecnici dell’azienda Usa Philometron. Si tratta in realtà di un microchip adesivo che – oltre a segnalare la quantità di calorie consumate e accumulate – è capace di verificare molti altri parametri vitali come la temperatura corporea, il ritmo cardiaco, la conduttività della pelle, l’attività respiratoria. I dati registrati dal microchip vengono poi inviati al telefonino del paziente, accompagnati da un consiglio, del tipo: “Oggi hai esagerato con i dolci, dovresti correre per mezz’ora”. Il suo costo? 400 dollari.

Non è facile dimagrire e soprattutto non è facile mantenere nel tempo il risultato raggiunto.

Bisogna impegnarsi e fare qualche sacrificio, ma non sempre si è disposti a tenere sempre sotto controllo quello che mangiamo, contare le calorie, rinunciare ad un dolce o fare movimento e allora perché non “assumere” un trainer personale che lo faccia per noi ?

Il grande pregio di questo tipo di soluzione è che non si lascia influenzare dalle emozioni e quindi non ci lascia barare…

Volete perdere peso ? Mangiate il vostro cibo preferito !

Il miglior modo per perdere peso è mangiare almeno un po’ del cibo che amate, questo è il suggerimento di un dottore Australiano, il dr. George Blair-West medico e psichiatra specializzato nella psicoterapia della perdita di peso. Il dr. Blair-West è anche direttore della “Obesity Prevention and Treatment Society”, un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone di condividere ricerche ed esperienze cliniche tra i professionisti dietologi.

Il suo primo libro “Weight loss for food lovers: understanding the psychology and sabotage of weight loss” (La perdita di peso per gli amanti del cibo: capire la psicologia e il sabotaggio della perdita di peso) è già diventato un best seller.

Il dr. Blair-West ad una conferenza annuale per diabetici in Nuova Zelanda ha affermato che crede di aver capito il perché le diete non funzionano e che la soluzione per un effettivo controllo del peso sia quella di lavorare sulla parte psicologica dell’attaccamento al cibo.

Le diete tradizionali tengono le persone lontane dai cibi che amano, risultando inefficaci, e le ultime ricerche dimostrano che provocano solamente una ribellione alla privazione da parte dei soggetti a dieta che finiscono con l’aumentare la quantità di cibo assunta. Queste diete tradizionali così rigide hanno un successo del 5-20% su un periodo di cinque anni.

Il dr. Blair-West nel suo libro afferma che il segreto per perdere e mantenere il peso è quello di mangiare regolarmente piccole e controllate quantità del cibo più desiderato.

“La prima cosa da fare è capire quali sono i cibi preferiti della persona che si mette a dieta e poi prescriverli da due a quattro volte alla settimana”, dice il dr. Blair-West.

Quando si permette alle persone a dieta di mangiare il cibo che desiderano di più, questo desiderio sparisce, ha aggiunto il medico australiano e questo metodo funziona perché riconosce l’importanza emotiva del cibo.

Un altro fattore causa di sovralimentazione è che molte persone non assaporano il cibo che mangiano: occorre quindi masticare più a lungo e quindi mangiare più lentamente.

Piatti-più-in-la.com sembra in sintonia con quanto affermato dal dr. Blair-West !

Tagliare le calorie dà impulso alla memoria

Ridurre quello che ingeriamo di circa un terzo può migliorare la memoria, secondo quando stabilito da alcuni ricercatori tedeschi.

E’ stato creato un gruppo di 50 volontari anziani ed è stato fatto loro  eseguire un test sulla memoria 3 mesi dopo. Lo studio riporta  che sono stati notati significativi miglioramenti (rivista National Academy of Sciences). I dietologi ricordano che una riduzione di calorie indiscriminata può produrre danni alla salute  ed essere pericolosa; tuttavia c’è un interesse crescente nei potenziali benefici che una dieta povera di calorie può portare.

Ridurre le calorie

Dopo gli studi effettuati sugli animali, si può affermare che potrebbe essere in grado di migliorare la durata della vita e ritardare gli effetti delle malattie legate all’età.

Non è ancora certo se questo sia vero anche nel caso degli umani, soprattutto tenendo in considerazione che il livello di “riduzione calorica” deve essere rilevante per essere efficace.

Il meccanismo preciso che può portare a questi benefici deve essere ancora studiato, con teorie che spaziano dalla riduzione dei “radicali liberi”, note cause di danni, e delle infiammazioni, che possono portare allo stesso risultato.