dimagrire senza rinunce

calorie

Meno calorie per prevenire il tumore

Cancro al seno.

Da tempo i ricercatori sanno che la restrizione calorica contribuisce alla riduzione del rischio di cancro al seno.

Ora uno studio sui topi (pubblicato su Cancer prevention research) suggerisce che il modo in cui le calorie vengono diminuite conta più del calo complessivo.

In particolare, la restrizione calorica intermittente sembra offrire il massimo della protezione, più che il calo costante: nelle topine che mangiavano quanto volevano, l’incidenza della malattia era del 71%, mentre scendeva al 35% nelle topine sottoposte a restrizione cronica, per arrivare al 9% con la riduzione “a singhiozzo”.

(Panorama, 20 agosto 2009)

30% di calorie in meno per vivere più a lungo

Era stato già dimostrato che specie meno vicine all’uomo dal punto di vista evoluzionistico, come i topi, divengono più longeve quando soggette a una dieta a base di un numero di calorie ridotto. Adesso un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison (Usa) ha dimostrato che la restrizione calorica ha lo stesso effetto nelle scimmie. In uno studio durato 20 anni, solo metà degli animali liberi di nutrirsi a piacimento è sopravvissuta, laddove l’80 per cento delle scimmie con la stessa dieta, ma con il 30 per cento di calorie in meno, è ancora in vita.

(Panorama n.31, 30 luglio 2009)

Tagliare le calorie dà impulso alla memoria

Ridurre quello che ingeriamo di circa un terzo può migliorare la memoria, secondo quando stabilito da alcuni ricercatori tedeschi.

E’ stato creato un gruppo di 50 volontari anziani ed è stato fatto loro  eseguire un test sulla memoria 3 mesi dopo. Lo studio riporta  che sono stati notati significativi miglioramenti (rivista National Academy of Sciences). I dietologi ricordano che una riduzione di calorie indiscriminata può produrre danni alla salute  ed essere pericolosa; tuttavia c’è un interesse crescente nei potenziali benefici che una dieta povera di calorie può portare.

Ridurre le calorie

Dopo gli studi effettuati sugli animali, si può affermare che potrebbe essere in grado di migliorare la durata della vita e ritardare gli effetti delle malattie legate all’età.

Non è ancora certo se questo sia vero anche nel caso degli umani, soprattutto tenendo in considerazione che il livello di “riduzione calorica” deve essere rilevante per essere efficace.

Il meccanismo preciso che può portare a questi benefici deve essere ancora studiato, con teorie che spaziano dalla riduzione dei “radicali liberi”, note cause di danni, e delle infiammazioni, che possono portare allo stesso risultato.

La patata – Energia e poche calorie

E’ un alimento tutt’altro che povero. Ha circa il 75-80% di acqua ed è ricca di zuccheri, vitamine e sali.
E’ una buona fonte di energia per l’organismo in quanto contiene circa il 15% di amidi e zuccheri complessi.

Poche sono le proteine e di scarso valore biologico, vanno quindi abbinate a carne o pesce per ottenere un piatto completo.

Quasi completamente assenti i grassi, che rendono così le patate un alimento poco calorico (contrariamente al pensiero comune).

100 gr. di patate bollite hanno solo 83 calorie, ovviamente cotture particolari (come la frittura) modificano sensibilmente le calorie di questo alimento; per es. le patate arrosto arrivano a 150 calorie e quelle fritte a 188. Assolutamente da evitare le patatine in sacchetto che arrivano addirittura a 537 calorie. Attenzione anche a preparazioni come il purè, che con burro e latte raggiunge le 170 calorie per 100 gr.

Le patate hanno grandi quantità di vitamine B e C, magnesio, fosforo e potassio e sono dunque altamente energetiche.

Dal punto di vista nutrizionale le patate sono conosciute principalmente per l’alto contenuto in carboidrati (circa 26 grammi in una patata di 150 g, cioè medie dimensioni), presenti principalmente sotto forma di amidi.

Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, in quanto si ritiene che possiedano un’alta quantità di zuccheri. In realtà l’indice glicemico delle patate varia in maniera considerevole a seconda della loro varietà (patata a buccia rossa, a pasta bianca, eccetera), della loro origine (zona di coltivazione), della preparazione (metodo di cottura, se consumata fredda o calda, in purè, a tocchetti o intera ecc.), e degli altri cibi con cui si accompagna (salse ricche di grassi o ad alto contenuto proteico).